Due singolari figure umane coincidono nella riesumazione dalla polvere dei secoli della tradizione della Processione solenne del Venerdì santo a L’Aquila; quella di Fra Salvatore Roccioletti e quella del pittore aquilano Remo Brindisi.
Una sintesi felice fra l’umile cristianità di un francescano e l’espe­rienza di un altrettanto giovane esponente della nuova corrente pittorica italiana del secondo novecento, ha ridato vita nel 1954 ad un momento di intensa commozione e solennità religiosa, che ad ogni edizione si rinnova con la sfilata dei simulacri.
Quel “dialogo artistico” iniziato con il pubblico aquilano nel 1954 prosegue ancora oggi per le vie e le piazze della città scandito dai rintocchi della campana di Palazzo, con le sue linee essenziali ma non esasperate, ortodosse eppure innovative in una realtà storica che solo allora vedeva l’arte sacra sganciarsi dai rigidi schemi del culto tradizionale.
Se nelle ombre della città cinquecento anni fa la luce delle torce rischiava il percorso dei simulacri scolpendo nella notte la tragica discesa dal Golgota, quello stesso volto di Cristo Morto, tante volte rap­presentato nella iconografia popolare, scorre nel terzo millennio fra due ali di folla silenziosa che china il capo dinanzi la composta figura che le sapienti mani di Fedele Brindisi hanno saputo plasmare dai disegni del figlio Remo.

«Come le civiltà artisticamente mature non hanno mai temuto di riplasmare nel loro spirito e di rinnovare entro le loro particolari forme temi ed immagini della loro tradizione – scriveva l’allora Soprin­tendente alle Antichità e Belle Arti Prof. Raffaele Delogu – così nei momenti di maggiore pienezza del sentimento religioso, mai si ebbe timore di affidare l’espressione alle voci più contemporanee e per ciò stesso, più qualificate ad esprimerlo… che questo compito sia stato af­fidato ad un aquilano quale Remo Brindisi, che ha saputo gettare un ideale ponte tra le tradizioni della sua terra ed il sentimento del nostro tempo, è garanzia di aderenza e per L’Aquila, segno significativo di continuità storica e sicura vitalità».

LE OPERE DELLA PROCESSIONE

Le opere sono state concepite da:

Remo Brindisi
Saverio Mazzeschi
Alfredo Cortelli
Lucio Fontana


gonfaloni dei rioni aquilani
lampioni della bara del Cristo
cuore addolorata

e realizzate da:

Fedele Brindisi
Suore Giuseppine
Remo Brindis
Caudio Papola
Gino Eliseo
Emilio Quartapelle
Fratelli Arduini
Marielda Boschi
Giò Pomodoro
Alfredo Di Addario
Amedeo Cicchitti
Armando di Rienzo
Chiaretti e Boncompagno
sculture e graffiti
ricami
pitture
ceramiche
tarsie
lampioni
lampioni
gioielli
fregio gonfalone evangelisti
decorazioni
doratore
aureole
simboli legno
e con il contributo continuo, sia economico e sia di suggerimenti, dei fedeli aquilani, senza distinzione di classe, di età, uomini e donne, laici e religiosi; tutti accumunati dal desiderio che ogni venerdì santo possano partecipare al ricordo di un evento che ha cambiato il mondo.